Coraggiosi ed invitti martiri
«Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani» (1Mac 4,58). Sconfitti i nemici, Giuda Maccabeo ed i suoi fratelli pensarono bene di cancellare tutta l’onta subita a cominciare dal luogo sacro sul monte Sion. Costruirono un nuovo altare e consumarono sacrifici adornando con ghirlande il portale. La festa della nuova dedicazione durò otto giorni tra canti e suoni di cetra. Grande fu la gioia per questo avvenimento. Altrettanto grande è tuttora la gioia della Chiesa nella memoria odierna dei 117 martiri vietnamiti, tra cui otto vescovi, 50 sacerdoti e 59 laici di cui una sola donna, madre di famiglia, di tutte le condizioni sociali, uccisi per amore di Cristo per non aver voluto abiurare la fede. Questi martiri furono unificati in un solo gruppo nella canonizzazione operata da S. Giovanni Paolo II. Lo stesso papa dal 1990 li dichiarò patroni del Vietnam. Una delle figure eminenti è Andrea Dung-Lac, catechista prima e poi sacerdote, molto popolare per il culto attribuitogli, predicatore instancabile e missionario. Salvato dalla prigione più volte, desiderava il martirio che gli fu comminato con la decapitazione ad Hanoi il 21 dicembre 1839. Questi martiri proclamarono la verità e l’universalità della fede in Dio, contro le disposizioni imposte dalle autorità in riferimento alla pratica della fede, senza rifiutare la tradizione culturale e le istituzioni legali del paese asiatico. La testimonianza cruenta col versamento del sangue rimane un sigillo indelebile della fede proclamata e professata eroicamente a tutela della verità di Dio e della potenza della sua grazia. P. Angelo Sardone