Felice e santo Natale 2022

Natale 2022. «Il Signore mi ha detto: Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato» (Sal 2,7). Nella solennità odierna il Salmo 2, classico della preghiera messianica, come affermava S. Ambrogio è il «canto del Natale di Cristo». Jahwé seduto sul trono mentre esprime la sua superiorità su tutto il creato e le creature umane, dichiara solennemente la grandezza della dinastia di Davide, re di Israele, potente sulla terra, e preconizza il Messia. Il canto stesso, mentre dichiara il re, figlio adottivo di Dio, esprime in forma poetica e teologica in maniera piena l’identità di Cristo come autentico Figlio di Dio, che è nel seno del Padre ed è da Lui generato. Il mistero del Natale, almeno come era concepito nel primo Millennio Cristiano, esprimeva questi concetti sostanziali di grande spessore teologico. L’avvento di S. Francesco d’Assisi e del presepio di Greggio (1223), ha aggiunto una dimensione più umana, fatta di cose che evidenziano e manifestano la grandiosità del mistero espressa in maniera analoga alla nascita di un bambino ed al coinvolgimento dei suoi genitori. Oggi si celebra questo grande mistero nella solennità della nascita in terra del Figlio di Dio, Figlio dell’uomo, generato da una donna promessa sposa a Giuseppe della stirpe di Davide, cui è imposto il nome di Gesù, cioè «Dio salva». La grandiosità del mistero evocata nei giorni scorsi dalle antifone maggiori e da una preparazione adeguata con la Novena, oscura il consumismo natalizio che si allinea ad uno stucchevole buonismo fatto a volte di panettoni, regali sotto l’albero e smancerie augurali, e conduce invece silenziosi alla Grotta a contemplare nel presepe, termine latino col quale si indica la mangiatoia, un Bimbo che vagisce ed è per il mondo Salvatore e Redentore. Auguri vivissimi, Buon Natale del Signore Gesù. P. Angelo Sardone