Santa Lucia, la martire protettrice della vista

«Beata la vergine che ha imitato il Signore, sposo delle vergini e principe dei martiri» (Antifona d’ingresso). La liturgia celebra oggi S. Lucia, vergine e martire del III sec., una delle sante più note al mondo, il cui culto è diffuso universalmente ed è menzionata con altre 6 donne nel Canone Romano. Il suo nome evoca la luce. La tradizione l’accosta all’altra grande martire siciliana Agata per via del miracolo da lei operato nei confronti della madre Eutichia. Interessanti note biografiche sono riscontrabili nella «Passio», un testo che racconta la sua passione e la sua morte. Ricca e di rara bellezza, si consacrò a Dio in maniera segreta col voto di perpetua verginità, pur essendo stata promessa sposa. Il pretendente si vendicò accusandola e traducendola davanti al tribunale romano che le commise enormi supplizi tra cui la pena del postrìbolo (luogo infame per prostitute), il fuoco ed infine la decapitazione. Il culto di S. Lucia si diffuse a partire dal Medioevo, particolarmente come patrona degli occhi, raffigurata con in mano un piattino sul quale sono riposti i suoi occhi. Probabilmente tutto questo è derivato dal suo stesso nome che richiama la luce. I Santi contemplano Dio, sono stimolo in tutti i tempi a raggiungere la statura di Cristo si dimostrano amici ed intercessori accompagnando il cammino dei cristiani con la preghiera e il patrocinio per ottenere specifiche grazie, come per S. Lucia, per conservare la vista non solo degli occhi, ma soprattutto quella del cuore e della fede. Auguri a tutte coloro che portano il nome di Lucia, perché siano davvero testimoni e diffusori della luce di Gesù Cristo. P. Angelo Sardone