Solennità di tutti i Santi

Sintesi liturgica. Solennità di tutti i Santi. Un’unica celebrazione liturgica ricorda tutti i Santi, una moltitudine incalcolabile, immensa, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue. Stanno ritti in piedi davanti al trono di Dio, indossano vesti candide, hanno rami di palma in mano e sono circondati dagli Angeli. La loro preghiera si eleva con un settenario di pienezza: «Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli» preceduto e concluso dall’Amen, forte assenso di fede. Sono gli uomini e le donne delle Beatitudini che hanno ricevuto la loro ricompensa: poveri, afflitti, miti, affamati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati per la giustizia, insultati, perseguitati e maltrattati per il Regno di Dio. Hanno accolto e vissuto l’amore del Padre ed ora sono simili a Dio e lo vedono così com’è. Sono coloro che la Chiesa ha dichiarato santi e beati sulla base dell’eroicità delle loro virtù e della testimonianza di vita cristiana. Ma sono anche «quelli della porta accanto», genitori, fratelli, figli, amici che attraverso il mistero della morte vivono in Dio ed intercedono per noi, invisibili compagni nel cammino della vita. P. Angelo Sardone

Grandezza ed umiltà

indicazioni che provengono dalla Parola di Dio sono concrete, efficaci ed attuali. La possibilità di ascoltare e meditare ogni giorno la Parola consente di conoscerla, apprezzarla ed accogliere l’inciso puntuale che da essa procede. Le ingiunzioni paoline odierni non si riferiscono solamente alla Comunità di Filippi alla quale si rivolge, ma alle comunità cristiane di ogni tempo ed in ogni luogo, perché sono di ordine universale e rispondono al buonsenso e ad una corretta impostazione della propria vita e di quella della Comunità. La vanagloria, la superiorità accentuata, l’interesse personale in qualunque azione e contesto di vita, sono purtroppo compagni fedeli dell’esistenza umana. Esse dipendono in gran parte dalla sua situazione di debolezza ereditata dalla colpa originale, ma entrano a far parte anche della gestione della propria vita che porta a barcamenarsi nelle molteplici situazioni e pur di non affondare o di rimanere a tutti i costi e perennemente sulla cresta dell’onda, fanno esprimere atteggiamenti che a volte contrastano in maniera vistosa con i principi basilari di umanità e di fede cristiana. Il mondo di ogni tempo e particolarmente quello di oggi, non sempre postula queste indicazioni e tante persone sono lasciate allo sbaraglio: il principio di raggiungere il fine, giustifica tutti i mezzi anche quelli che sono contro ogni logica. L’interesse ed il vero bene comune tanto sbandierati dentro e fuori la società e la Chiesa, dovrebbero ripartire da questi criteri. P. Angelo Sardone