Sintesi liturgica della XXX domenica del Tempo Ordinario

Agli occhi di Dio non c’è preferenza di persone. Se esiste una particolarità, questa è per gli oppressi: l’orfano, la vedova, il forestiero. Di essi ascolta la preghiera che fora le nubi ed ha il pieno riscontro in Lui. La preghiera dell’umile pubblicano, disprezzato dagli uomini ma caro a Dio, sortisce il suo effetto, al contrario del pubblicano che fa sfoggio di sé in maniera orgogliosa ed impudente anche davanti al Signore. La superbia è punita, l’umiliazione è esaltata. Dio riserva la sua corona di giustizia a tutti quelli che attendono la sua manifestazione, dopo aver combattuto bene la battaglia della vita, terminato la corsa e conservato il dono della fede. Il Signore che libera da ogni male, è sempre vicino e dà forza, perché si compia l’annuncio del Vangelo e tutti l’ascoltino. P. Angelo Sardone

San Giovanni Paolo II, il papa grande

«A ciascuno di noi, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo» (Ef 4,7). La vita cristiana è corredata da un dono grandissimo che perpetua ed attua la vita di Dio nella creatura. Si chiama grazia. È l’elemento più importante col quale si cresce e si realizza la propria vocazione nella obbedienza alla volontà di Dio. Tanti sono i ministeri attraverso i quali si compie il percorso della vita e si tende a Dio, raggiungendo la pienezza di Cristo. Oggi la chiesa ricorda S. Giovanni Paolo II, certamente uno dei papi più grandi della storia. Egli ha segnato con la sua identità e la sua feconda azione apostolica un tratto significativo del percorso della Chiesa nella società che si è preparata ed ha varcato il Terzo Millennio. I suoi tanti anni di ministero petrino sono corredati da elementi stupefacenti e di record assoluti: decine e decine di viaggi apostolici, molte encicliche, anni santi ordinari e straordinari, numerosissime beatificazioni e canonizzazioni, coraggiosi e vigorosi interventi nella salvaguardia del bene comune e della moralità, incidenza provvidenziale nella storia politica e sociale delle nazioni. Ma soprattutto, autentica santità di vita che ha parlato e continua a farlo al di là dei suoi indubbi meriti. È stato il papa del mio sacerdozio che ha guidato i passi della mia formazione teologica e pastorale ed ha lasciato una impronta indelebile nella vita di tante persone, soprattutto giovani. L’intuizione delle Giornate Mondiali della Gioventù ha segnato una vasta epoca di adesione alla fede e di cammino in tutte le parti del mondo di tanti giovani affascinati dalla sua personalità e dalla sua santità. I suoi insegnamenti che applicano il Vaticano II continuano ad essere luogo di formazione ed esempio di completezza conoscitiva del mistero di Dio e di una autentica devozione a Maria. P. Angelo Sardone