Lidia: una fedele discepola

«Lidia, dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa. E ci costrinse ad accettare» (At 16,15). Avviata appena l’evangelizzazione dell’Europa, dopo essere salpati dall’isola di Samotracia, Paolo approdò nella città romana di Filippi, primo distretto della Macedonia dove rimase alcuni giorni. Il giorno di sabato, destinato alle riunioni dei Giudei, lungo un fiume distante due kilometri ad ovest della città, dato che non c’era una sinagoga, e dove ci si riuniva per la preghiera, Paolo parlò alle sole donne, probabilmente là convocate da Lidia, una commerciante di porpora, di Tiàtira, credente in Dio. Ella aveva manifestato grande interesse alla predicazione di Paolo fino al punto di chiedere il battesimo unitamente a quelli della sua famiglia. Il rapporto spirituale si traduce immediatamente in uno squisito atteggiamento umano di relazione sensibile ed affettuosa che culmina nell’invito pressante rivolto ai missionari a sostare nella sua casa ed accogliere la sua ospitalità. Paolo che si manteneva col suo lavoro, accetta l’offerta della neofita che si presenta come fedele al Signore. Nel servizio evangelizzatore è veramente un dono di Dio trovare donne di questo genere che, attratte dalla Parola e mosse da un affetto riconoscente, puro e maturo verso il ministro del Signore e non puerile e passeggero, invitano a condividere non solo il pasto ma anche il calore sacro della casa e della propria vita. Nel mio ministero ultra-quarantennale ho avuto ed ho tuttora la grazia e la gioia di vedere rinnovarsi nei miei confronti con abbondanza e varietà di persone e luoghi, questi esempi biblici che tanto hanno contribuito alla mia maturità umana, sacerdotale, spirituale e relazionale. Un vero dono di Dio e non un’effimera comparsa! P. Angelo Sardone