I venti pani d’orzo del profeta Eliseo

«Dallo da mangiare alla gente. Dice il Signore: Ne mangeranno e ne faranno avanzare» (2Re 4,43). Lo Spirito del Signore come fu operante in Elia continuò ad esserlo con Eliseo che aveva ricevuto il suo mantello ed i due terzi del suo spirito profetico. Il ciclo del suo ministero è raccontato nel secondo Libro dei Re che lo presenta come un taumaturgo. In particolare sono riportati alcuni miracoli a lui attribuiti, uno dei quali è la moltiplicazione dei pani e del farro, una sorta di anticipazione della moltiplicazione dei pani ad opera di Gesù. Eliseo si trova in Galgala dove imperversa una terribile carestia. Un individuo giunto da vicino gli offre venti pani d’orzo e del farro. Il profeta immediatamente gli ordina di darli da mangiare alla gente, un centinaio circa. Dinanzi alla naturale titubanza del benefattore dato il numero esiguo dei pani ed il rilevante numero dei bisognosi, Eliseo insiste perché lo faccia, sicuro che, secondo la parola del Signore tutti ne mangeranno, anzi ne avanzeranno. E così avviene puntualmente. L’evento è la prefigurazione di quanto Gesù compirà prima con le due moltiplicazioni dei pani e poi con l’istituzione dell’Eucaristia con la quale ogni giorno si moltiplica il nutrimento santo del pane del cielo. Da sempre il Signore provvede di cibo materiale e spirituale tutti coloro che si affidano a Lui e che attraverso la Chiesa che fa l’Eucaristia e da essa è nutrita, prolunga per i secoli il grande miracolo della transustanziazione e del nutrimento celeste. Senza questo cibo non si può vivere. P. Angelo Sardone