La divinizzazione dell’io

«Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo» (1Gv 4,4). Il carattere della Lettera di Giovanni è anche pedagogico, vuole cioè offrire indicazioni precise che salvaguardino i cristiani di allora e di sempre dagli inganni che possono venire dalle seduzioni del maligno. È indispensabile allora il discernimento che va attuato prima di tutto nella comunità, tra i credenti, per vedere se sono mossi dallo Spirito o da Satana. Lo Spirito induce alla confessione della fede ed infonde la docilità agli insegnamenti della Verità. Satana induce invece all’errore che può circolare e di fatto circola anche nelle comunità cristiane laddove ci possono esserne divulgatori che si atteggiano a maestri, e lo sono, dell’errore. Lo Spirito che confessa Gesù Cristo viene da Dio e fa proclamare dal credente la sua confessione di fede. Coloro che spargevano errori, attesta la storia, non riconoscevano Cristo e affermavano che per raggiungere Dio ci possono essere altri mezzi. Sin dagli inizi nell’impianto della fede, l’errore perpetrato dagli uomini ha fatto sempre lotta alla verità proclamata da Cristo e fatta propria dagli Apostoli. L’incoraggiamento che spesso viene da essi mira a sostenere la fede di chi ha incontrato e creduto in Gesù Cristo, con la certezza che Dio, che è presente in chi crede, è infinitamente più grande e più forte di Satana che alberga nel mondo e per tanti versi ne è anche principe. Queste grandiose verità sono tali anche e soprattutto oggi in una sorta di reimpianto della fede dovuta non solo alla pandemia di Covid, ma ancor di più alla mancanza di amore verso Dio che automaticamente distacca anche dai fratelli e ritorce tutto su se stesso. Si tratta della divinizzazione dell’Io che è propria del demonio. P. Angelo Sardone