Ceneri: sobrietà, vigilanza, impegno

Mercoledì delle ceneri. Il ritorno al Signore deve essere caratterizzato da pratiche penitenziali: digiuno, pianto, lamenti e da un serio ravvedimento di vita. Ad esse si aggiunge il raduno solenne del popolo nella varietà dei suoi membri, compresi i sacerdoti. Ambasciatori del Signore e collaboratori di Cristo, in pianto essi chiedono a Dio di avere pietà. La Quaresima che oggi si apre, è un momento favorevole di grazia da accogliere con frutto, un tempo propizio di salvezza. Il Signore che vede nel segreto, dà la ricompensa a chi fa l’elemosina con generosità; ascolta la preghiera di chi lo invoca nel silenzio del suo cuore; apprezza il digiuno di chi lo fa con gioia e non si espone alla pubblica ammirazione. Con tanta compassione Egli vede, soccorre ed esaudisce. Lasciamoci riconciliare da Lui. Buon cammino della Quaresima. P. Angelo Sardone

Sobrietà e speranza

«Cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data» (1Pt 1,13). Dopo aver dato i principi basilari ai quali conformarsi per una retta vita cristiana, Pietro con un tono fortemente esortativo, delinea le conseguenze pratiche. La prima è un impegno attivo e vigile nell’oggi per dare ragione alla speranza: essa si collega con la grazia che il Signore donerà poi nella sua manifestazione. Il messaggio evangelico accolto e creduto spinge i cristiani a vivere con coerenza il momento presente in sintonia con la nuova via tracciata da Dio, prima attraverso i profeti e le loro profezie sulla grazia destinata a coloro che credono e poi, attraverso coloro che predicano il Vangelo nello Spirito che scende dall’alto. Tutto questo genera la personale e collettiva responsabilità. In pratica i cristiani, come pellegrini sulla terra, sono chiamati a manifestare l’atteggiamento tipico di coloro che stanno per intraprendere un lungo viaggio. Devono avere cinti i fianchi della loro mente, cioè un atteggiamento spirituale spedito che non si lasci condizionare ed imbrigliare dalle cose del mondo. A ciò deve aggiungersi la sobrietà spirituale e materiale nell’uso dei beni per poter andare incontro al Signore che si manifesterà nella parusia. Il presente ha grande importanza ma è proiettato verso la dimensione escatologica degli ultimi tempi. Il tema è fortemente attuale e l’invito petrino orienta a vivere il presente nella sobrietà, nell’accortezza, nella proiezione verso il domani che se è nelle mani di Dio, è anche affidato alla personale responsabilità di ciascuno. P. Angelo Sardone