XXI domenica del Tempo ordinario: sintesi liturgica

Nell’assemblea di Sichem riservata alle tribù di Israele ed ai responsabili del popolo, Giosuè chiede espressamente se intendono servire il Signore o gli dei degli Amorrei nel territorio ora abitato. La risposta è precisa: vogliono servire il Signore dei Padri, avendo conosciuto i grandi segni da Lui operati e la custodia da Lui beneficiata. La vicendevole sottomissione all’interno del matrimonio cristiano, rende i mariti e le mogli complementari nel reciproco dono dell’amore. Il marito che ama la moglie, ama se stesso. L’abbandono dei genitori ed il vincolo di unità col coniuge esprimono e manifestano la grandezza del mistero in riferimento al prototipo di Cristo che ama la Chiesa sua sposa. Nella linea del mistero si colloca la conclusione del discorso di Gesù sul Pane della vita: è incomprensibile umanamente e motivo di abbandono del Maestro. Lasciati liberi di andare, i discepoli riconoscono di non sapere dove andare, scostandosi dalla Parola di vita eterna e dal Santo di Dio. P. Angelo Sardone

Pio X, papa grande e santo

«Benedetto il Signore: non ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto» (Rt 4,14). Obbediente ai consigli della suocera, Rut si avvicina a Booz un non più giovane, ma saggio ed equilibrato parente di Noemi. Egli era subentrato ad un altro parente che aveva il diritto di riscatto del campo di Noemi e che aveva rinunziato per non danneggiare la sua eredità, dal momento che ciò implicava anche il prendere in moglie Rut, la Moabita. Booz riscatta il campo e sposa Rut la straniera che così viene a collocarsi nella discendenza dalla quale proverrà Gesù. Dalla loro unione, infatti, nascerà Obed, padre di Iesse, padre di Davide. Nel secolo scorso il Signore non ha fatto mancare S. Pio X (1835-1914), un papa che ha esercitato il diritto di riscatto ed una intransigente difesa dell’ortodossia della dottrina cattolica, con la lotta e la condanna del modernismo teologico con l’enciclica Pascendi Dominici Gregis e la redazione del Catechismo Maggiore. Secondo di dieci figli di una modesta famiglia di contadini, percorse il suo itinerario ecclesiastico in una successione prevalentemente pastorale e non da carriera. Entrato nel seminario di Padova, fu ordinato sacerdote nel 1858; divenne cappellano in una parrocchia; quindi arciprete, canonico e cancelliere vescovile, vescovo di Mantova, patriarca di Venezia, e nel 1904 fu eletto papa. Poliedrico nei suoi interventi ed interessi pastorali, avviò la riforma del Diritto canonico, del canto sacro, ripristinò l’età della prima Comunione e della prima Confessione dei bambini all’età dell’uso della ragione e promulgò il nuovo Breviario. La Chiesa lo ricorda per la sua santità di vita che supera di gran lunga la serie di interventi magisteriali che lo hanno reso famoso. P. Angelo Sardone