Pubblicani e prostitute avanti nel Regno

La semina del mattino

166. «I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio» (Mt 21,31).

La conquista del Regno è affidata alla volontà ed all’impegno di ogni battezzato. Il dono della fede mediato dal sacramento della rinascita in Cristo, mette nelle condizioni di realizzare la sua sequela nel cammino giornaliero di perfezione. Al dono di Dio deve corrispondere un impegno serio e fattivo che non rende privilegiati in confronto agli altri, ma induce a vivere il Vangelo con coerenza e responsabilità. Non ci si può adagiare sul poco che si conosce o sulla presunzione di essere salvati soprattutto quando con facilità si fanno paragoni con i lontani, i diversi, i peccatori. L’esperienza insegna che l’apertura sincera del cuore a Dio nell’umiltà del riconoscimento delle proprie colpe abilita al Regno che il Signore concede. I peccatori più noti, che al tempo di Gesù erano le prostitute ed i pubblicani, com’Egli stesso afferma, passano davanti, superano i benpensanti che si credono eletti solo perché promettono di andare a lavorare nella vigna del Signore ma poi non vanno. Sono coloro che dicono di no, ma poi lo fanno. La presunzione spirituale rimane un cancro terribile che si maschera sotto una umiltà “pelosa” come dicevano i Padri dello spirito di una volta, ma che poi esplode in inconcludenza superba e dannosa. Quante volte proprio coloro che disprezziamo ci precedono nel bene, anche su questa terra. P. Angelo Sardone