La fedeltà del Signore

La semina del mattino

  1. «Ti ho amato di amore eterno, per questo ti sono fedele!» (Ger 31,3)

La fedeltà del Signore rimane in eterno, come il suo amore e la sua alleanza. Fedeltà, amore ed alleanza sono complementari ed elementi propri del rapporto sponsale di Dio con l’umanità. La fedeltà si esprime in un impegno vincolante basato sulla reciproca fiducia e sulla volontà di tenere saldo e stabile un legame. La fedeltà di Dio è immutabile: l’uomo spesso è infedele. La parola data come un impegno o un patto sottoscritto, sono vincolanti nella fedeltà. Le scelte della vita, le realizzazioni vocazionali, dal matrimonio al sacerdozio, alla vita consacrata, come anche gli impegni e le responsabilità sociali, si stabiliscono a partire da un vincolo che è dono di amore e che esige fedeltà. Il vero amore non è passeggero, volubile, stagionale come talora possono essere i sentimenti. L’antica e la nuova alleanza stabilita da Dio con l’uomo si muove sui passi dell’amore e della fedeltà: è eterna. La vita sulla terra è il banco di prova per l’uomo e il tempo per ricevere e dare fiducia, onde realizzare il progetto creazionale. La fedeltà dell’uomo spesso vacillante, succube dei tentennamenti, facilmente condizionata da situazioni, eventi e persone, si consolida nella misura in cui ci si abbandona alla fedeltà di Dio. Quando non si è fedeli a Dio, viene meno anche la fedeltà verso gli uomini. Gesù ha ratificato sulla croce il nuovo ed eterno patto di alleanza: le braccia aperte, il costato squarciato, il capo chino e le piaghe sanguinanti sono l’alfabeto più eloquente del suo amore. P. Angelo Sardone