Giovedì di Pasqua

I testimoni oculari confermano che Cristo è risorto dai morti: non si tratta di una favola ma di una sorprendente realtà; lo hanno visto, lo hanno toccato con mano. Credono fermamente e nel suo nome cominciano a compiere opere straordinarie. La fede, dono battesimale, matura e si conferma proprio a partire dalla risurrezione di Cristo. Immersi nella sua passione e nel suo sangue, siamo riemersi alla vita nuova, che fa apprezzare tutto ciò che già abbiamo e scoprire tanto altro ancora. Quanta gente e quante cose belle sono vicine, quante persone ci passano accanto lasciando qualcosa di sé in noi e non ce ne accorgiamo! Quanta superficialità a volte nelle relazioni! Quanti pregiudizi talora nelle valutazioni! Una fede matura non si rivela tale solo nelle relazioni con il soprannaturale e con Dio, ma anche nelle relazioni con chi è accanto, col prossimo più prossimo. La sfiducia, l’abbandono al pessimismo, la ricerca di paradisi artificiali mediati da una cultura edonistica, espressione del “tutto e subito” e “dell’usa e getta”, è chiusura alla vita, al mondo, a Dio. Fa ripiegare su se stessi alla ricerca di una consolazione effimera e di una meschina emozione che non possono venire dalla sazietà del cibo, dall’ingordigia e dall’appagamento di istinti contrari ad ogni forma di moralità e sacralità del proprio ed altrui corpo; che non è frutto del potere, del dominio, del desiderio sfrenato di possesso. Queste realtà sono sciagurate apparenze di una libertà confusa col libertinaggio, di un insaziabile desiderio spirituale che non può contentarsi del materiale. L’anelito allo Spirito, alla contemplazione di ciò che è bello, nobile e santo non può essere tramortito dal passaggio di un disagio temporaneo come quello che stiamo vivendo, che porta con sé elementi efficaci per la purificazione della mente confusa ed il cambiamento di una vita a volte smarrita. Il tempo della consolazione giungerà quando avremo intrapreso un cammino diverso da quello finora percorso e cambiato davvero vita, mettendo in pratica il valore antico e sempre nuovo che si chiama conversione. I testimoni confermano che vera saggezza è accogliere Gesù come “Signore” della storia della propria vita ed ascoltare tutto quello che Egli dice. Questa, probabilmente, è la lezione che Dio, con una fine ed amorosa pedagogia, sta impartendo oggi all’umanità perchè ritrovi se stessa. P. Angelo Sardone