«Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Gc 5,20).

Le esortazioni pratiche e le indicazioni di vita cristiana enunziate nella conclusione della lettera di Giacomo sono un compendio essenziale ed una sintesi mirabile dei modi con i quali ha senso ed effetto il Vangelo di Cristo nell’esistenza del cristiano. Le applicazioni concrete hanno come cardine la preghiera in tutti i tempi ed in tutte le situazioni, in riferimento agli ammalati, ai peccatori, agli erranti. L’ammissione e la confessione reciproca delle proprie colpe sostenuta dalla preghiera, attira il perdono ed ottiene la guarigione dalla malattia. Alla comunità dei credenti è affidato il compito delicato di ricondurre alla retta via chi è sviato dalla verità del Vangelo. Ogni atteggiamento deve essere costruttivo e tendere al recupero del peccatore. La prima responsabilità è di chi all’interno della comunità ha ruoli direttivi, i presbiteri che sono chiamati a pregare ed ungere i malati, a condurre i fuorviati alla pratica della fede nella verità. Il loro primo compito, ieri come oggi, è proprio quello di far da sentinella e richiamare con tatto, prudenza ed anche con fermezza i colpevoli dalla via dell’errore da loro intrapresa. Questo interesse ed impegno è gradito a Dio ed ha come riscontro la salvezza della vita propria e quella altrui nel giorno della venuta del Signore. Dio ricompensa questo ritorno con la copertura di una moltitudine di peccati. È una grande prospettiva ed altrettanta responsabilità da parte di tutti! P. Angelo Sardone