Una imprudente e viscida promessa

La semina del mattino
58. «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò» (Mc 6,22).
E’ una scellerata e sciagurata promessa fatta da Erode, re fantoccio, ebbro di potere e sudiciume morale, a Salomè, esile giovinetta, brava nell’arte della danza ma aizzata e mal consigliata da Erodiate, sua perfida ed adultera madre, col cuore ridondante di astio e veleno contro Giovanni il Battista che aveva apertamente deplorato e rimproverato l’acclarato suo adulterio. Il pranzo sontuoso ed il molto vino avevano dato alla testa al re che aveva usurpato la moglie a suo fratello Filippo, portandola nell’entourage della sua corte viziata. Solo un insensato avrebbe potuto fare una promessa del genere per un giro di danza inebriante sensualità mentre Giovanni, che pure egli riteneva giusto e santo, giaceva nelle prigioni vittima della verità e del coraggio dell’accusa. Quando la mente umana è frastornata dalle sozzure sensuali non ragiona e cede il passo alle più avvilenti forme di bassezza fino al punto di rendersi gravemente responsabile finanche di morte. Giovanni paga con la decapitazione la sua coerenza e la verità eclatante delle sue affermazioni. Erode è vittima di una stupida promessa velata da una confusione mentale e di vita, succube di una donna perversa e di una situazione immorale. Non sa tirarsi indietro pur minimamente consapevole del grave errore che ha fatto. Quante situazioni analoghe si verificano anche oggi, riempiono le pagine dei giornali e corrono sul web! Quanta povertà! Che Dio ci salvi davvero! P. Angelo Sardone