Santa Brigida di Svezia

«Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Una volta incontrato Cristo sulla via di Damasco, la vita di Saulo cambia in maniera radicale assumendo, attraverso la fede, un parametro completamente nuovo di esistenza umana sotto l’egida di un amore totale. La conversione è sinonimo di cambiamento reale, profondo, permanente, basato sopra il fondamento dell’amore di Cristo che si “consegna” a chi chiama, ama ed invia per una specifica missione. L’esperienza di Saulo-Paolo rivive nella testimonianza di S. Brigida di Svezia (1303-1373), compatrona d’Europa, una delle sante più note e venerate, una sorta di profeta dei tempi nuovi, per via anche delle celebri sue “orazioni”. Nel corso della sua esistenza ha conosciuto diverse espressioni vocazionali: sposa, madre, vedova, fino alla scelta alla sequela di san Francesco nel Terz’Ordine, e poi la fondazione dell’Ordine religioso del SS.mo Salvatore, suore che da lei prendono il nome. Dotata di un particolare dono di grazia coltivato con tenacia e passione in pellegrinaggi effettuati a scopo di penitenza, manifestato nelle rivelazioni da parte di Gesù e di Maria, divenne protagonista di una singolare esperienza mistica. La sua notorietà è viva anche oggi soprattutto per la pratica delle note “orazioni” fatte da tanti cristiani di tutte le età in ogni parte del mondo. S. Brigida richiama la necessità del rinnovamento interiore, del ritorno ai valori permanenti del Vangelo, perché la società di ogni tempo si costruisca su qualcosa di valido e duraturo (Giovanni Paolo II). P. Angelo Sardone