S. Pasquale Baylon

«Confermarono i discepoli esortandoli a restare saldi nella fede» (At 14,22). Concluso il viaggio apostolico, Paolo e Barnaba tornano ad Antiochia di Siria: rifanno il cammino al contrario, passando per le città nelle quali avevano seminato la Parola di Dio. Il successo della loro missione è contornato da eventi straordinari ma anche da preoccupazioni e pericoli compresa la lapidazione di Paolo. Lungo il tragitto confermano i discepoli già evangelizzati, esortandoli a mantenere salda la fede ricevuta con la solidità e la perseveranza del loro impegno. La conferma è un elemento nuovo nella dinamica e didattica della predicazione oltre che un termine tipico dell’evangelizzazione del primo cristianesimo ed un compito ben preciso che, nella persona di Pietro, Gesù aveva affidato alla Chiesa come criterio di stabilità e progresso nella fede. La verità del vangelo predicato è contornata da numerose tribolazioni,una costante della vita cristiana. Nel Regno di Dio, infatti, si transita attraverso molte tribolazioni e difficoltà. Tante ne ha trovate e superate S. Pasquale Bayon (1540-1592) il francescano spagnolo che la liturgia ricorda oggi. Nato in una famiglia di umili condizioni, ben presto rivelò tendenze mistiche legate alla preghiera, imparando a leggere da solo. Entrato come converso tra i Frati Francescani della riforma alcantarina, fu addetto ad umili mansioni, avendo però sempre al centro l’Eucaristia. Non si scoraggi alcuno: il cammino della fede è serio e non è un gioco. Le tribolazioni non prevarranno se ci sarà fiducia illimitata nel Signore ed affidamento altrettanto serio a guide sagge, illuminate e competenti. Auguri a tutti coloro che portano il nome di Pasquale e Pasqualina. P. Angelo Sardone