Presentazione di Maria Bambina al tempio

«Sono coloro che seguono l’Agnello dovunque vada, redenti tra gli uomini come primizie per Dio: sono senza macchia» (Apc 14,4-5). Un’altra visione apocalittica presenta l’Agnello, Gesù Cristo, circondato dai suoi fedeli, i “riscattati”, segnati col suo Nome. Sono senza alcuna contaminazione nella fede e seguono Cristo dovunque Egli vada. In questa luce rivelatoria si colloca la Presentazione della Beata Vergine Maria la cui festa si celebra oggi. L’evento, analogo alla Presentazione di Gesù Bambino al tempio, era festeggiato sin dai primi secoli in Oriente, sulla base di un testo apocrifo del II sec. il cosiddetto Protovangelo di Giacomo. Secondo questo scritto, non ritenuto ispirato, Maria all’età di tre anni fu presentata al tempio di Gerusalemme, per essere consacrata a Dio, entrando a far parte di un gruppo di donne che dimoravano in alcuni locali adiacenti, come un monastero, addette al servizio del tempio con la preghiera. Rimane incognito il motivo per il quale gli anziani genitori, Giacchino e Anna, che pur avevano tanto desiderato un figlio, si privano di Maria quando ha ancora una tenera età. La logica biblica può spiegare il fatto che essendo stata donata da Dio, a Lui doveva appartenere dimorando in maniera privilegiata nel luogo di culto più importante. Con l’adesione al progetto messianico, Maria, dimorante poi a Nazaret, diventerà ella stessa tempio di Dio, Madre del santo e figlio di Dio. S. Annibale M. Di Francia aveva una grande devozione per questo evento: dal 1908 al 1920, ogni anno il 21 novembre si trovava nell’istituto delle Figlie del Divino Zelo a Taormina prr celebrare la Presentazione di Maria fino a quando ella giunse all’età di 15 anni quando andò sposa a Giuseppe. La memoria devozionale è viva ancora oggi nella spiritualità rogazionista e testimoniata a Taormina dalla stanza che sin dal 1921 fu destinata a «Conservatorio» e nella quale il santo Fondatore aveva collocato le statue dei santi Gioacchino ed Anna e del fortunato S. Giuseppe. P. Angelo Sardone