Nuovi collaboratori di S.Paolo

«Parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: erano Giuda Barsabba, e Sila» (At 15,22). Barnaba e Paolo avevano partecipato al Concilio di Gerusalemme esponendo la questione della circoncisione che ad Antiochia di Siria aveva creato malumore e difficoltà tra i nuovi credenti e i Giudei convertiti. La qualificata assise aveva analizzato e discusso il problema e si era fatta carico non solo di stilare una lettera apostolica ma anche di inviare ad Antiochia insieme con i due missionari Paolo e Barnaba, due esponenti qualificati per grande autorità tra i fratelli: Giuda detto Barsabba e Sila. Del primo, oltre questa menzione, non si sa nulla. Il secondo, diventerà uno dei collaboratori e compagno di Paolo al posto di Barnaba. Essi avrebbero integrato a voce quanto stabilito dallo Spirito Santo, dagli Apostoli e dagli Anziani della Chiesa di Gerusalemme. La Chiesa si muove sui passi della chiarezza e della condivisione. Partendo dal luogo-simbolo del processo di fede cristiana, gli incaricati diretti degli Apostoli sono emissari dei provvedimenti con l’autorità dello scritto e la capacità dialettica della presentazione e chiarificazione dei provvedimenti. Dentro questi criteri è contenuta la prassi che da allora in poi vige nella Chiesa universale, a partire da Roma, dove, subito dopo Antiochia, l’apostolo Pietro fisserà la sua dimora. Il novello Pietro che oggi si chiama Francesco, con la sua apostolica autorità regge la Chiesa di Dio, senza usurpazioni o inganni di sorta, con buona pace dei suoi denigratori. P. Angelo Sardone