Nostra Signora del Rogate

Nella tradizione liturgica delle Congregazioni dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo, nella giornata odierna, sabato antecedente la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, si celebra la Memoria di Nostra Signora del Rogate. La Beata Vergine Maria, che «custodiva ogni parola del Figlio nel suo cuore» (cfr. Lc 2,51), è il modello  di coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano (Lc 11,28). Ancora oggi intercede  presso il Padre celeste perché susciti nel popolo di Dio apostoli numerosi e santi. Si riporta di seguito un bellissimo scritto di S. Annibale al riguardo (Scritti, 54, 165-168).

Maria conservava e meditava nel suo cuore le parole del Figlio

Il Signor Nostro Gesù Cristo conferì il sacro carattere agli Apostoli, li istruì di tutti i suoi misteri, ma quelli nulla compresero. Ben comprese tutto la Sede della Sapienza, e dopo l’Ascensione del Signor Nostro Gesù Cristo, raccolse nel cenacolo gli Apostoli e i Discepoli e li esortò a pregare perché scendesse su di loro lo Spirito Santo. E gli Apostoli e i Discepoli pregarono, e avendo con loro la Madre di Dio, perseverarono nell’orazione.  Più che suono melodioso di angelica cetra, le ferventi preghiere che si partirono dall’immacolato Cuore di Maria penetrarono nel divino cospetto! O Cuore purissimo, o Cuore immacolatissimo, perché non ti apri dinanzi alla contemplazione della nostra fede? Allora comprenderemo che preghiere erano le tue in quelle divine ore nel cenacolo, quando attendevi ad invocare lo Spirito Santo sugli Apostoli!
Ma se io guardo quel Cuore immacolato, io vedo scolpite a caratteri d’oro tutte le parole pronunziate da Gesù Cristo Signor nostro e vedo quanto sia vero il detto di san Luca evangelista: Maria, da parte su, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore  (Lc 2, 19). Ciò posto, non è possibile che nel suo Cuore immacolato non si trovino impresse a caratteri celesti quelle parole uscite dal Divino Zelo del Cuore di Gesù: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam (Mt 9, 38). Sì, Maria santissima raccolse nel suo immacolato Cuore questo divino comando e lo eseguì (cfr. Lc 11, 28).
Essa, spingendo il suo sguardo sull’afflitta umanità, vedeva tutti i popoli del mondo come una grande messe abbandonata; sentiva la grande necessità dei mistici cultori in questo gran campo, e non poteva non ricordarsi delle parole di Gesù Cristo Signor nostro: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam (Lc 10, 2). Sì, [Maria] pregava! E pregava il gran Padrone della messe, Dio, perché inviasse gli evangelici operai. Chi può dire come in questa preghiera si accendesse?
Se, al dire di Cornelio Alapide nel suo commento su questo passo del Vangelo, gli Apostoli in tutta la loro vita eseguivano il divino mandato pregando che il Signore non facesse mai mancare i loro successori nella Chiesa, quanto più possiamo noi argomentare che Maria Santissima, i cui vivi interessi erano quelli del Cuore di Gesù (cfr. Fil 2, 21), pregasse continuamente, indefessamente, per ottener egli evangelici operai alla Santa Chiesa? Quel Rogate del suo Divino Figliuolo, da Lui stesso più volte ripetuto, risuonava alle sue orecchie e al suo cuore, e pregava, pregava, pregava […].
E qui bisogna considerare che operai nella Sant Chiesa non sono solamente i sacerdoti, ma anche le sacre vergini a Dio consacrate. La prima operaia evangelica fu appunto la Santissima Vergine, la quale tutta la sua vita lavorò nel mistico campo della fede, e coronò la sua divina missione con tutto ciò che fece perché il Vangelo fosse predicato nel mondo e le anime fossero salvate.
E come Maria Santissima non ha cessato e non cesserà di pregare per ottenere alla Santa Chiesa l’inestimabile tesoro dei buoni operai evangelici, così non ha cessato e non cesserà di pregare per ottenere le buone operaie evangeliche, cioè le sacre vergini e tutte le anime elette, alle quali Ella comunica le fiamme del suo celeste zelo.  Si è perciò appunto che il Profeta disse: «Dietro a lei le vergini, sue compagne a te sono presentate » (cfr. Sal 44, 15).