Le controversie per la circoncisione

307. «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati» (At 15,1). La prima evangelizzazione fuori Gerusalemme, soprattutto attraverso Paolo e Barnaba, si sviluppa in Antiochia di Siria. In tanti abbracciano questa nuova dottrina, la nuova “via” di adesione a Dio attraverso Gesù di Nazaret crocifisso e risorto. La solida e zelante formazione dei Giudei contrasta visibilmente con la fede e gli atteggiamenti dei primi nuovi cristiani soprattutto in riferimento alla circoncisione, elemento biblico di prioritaria importanza, segno dell’alleanza col Dio dei Padri e strumento certo di salvezza. La visuale di Paolo aperta all’accoglienza dei pagani che non comprendono il senso storico e teologico di questo segno di appartenenza a Dio, non è proprio in linea con quella dei Giudei, per cui quando alcuni di loro vanno ad Antiochia e ribadiscono questi concetti, nasce un aperto contrasto. Certe questioni legali in effetti sono state abbondantemente superate già dalla predicazione di Cristo e dall’impostazione di una religione fatta non di pratiche esteriori ma di adesione profonda di vita. Più tardi sarà proprio Paolo a parlare della necessità di una circoncisione del cuore. Il contrasto può essere superato solo se si va a Gerusalemme per un consulto aperto con gli Apostoli che sono i depositari del Magistero di Cristo. Paolo e Barnaba vi si recano e raccontano i prodigi operati dal Signore e dalla forza della predicazione. È sempre opportuno, anche dinanzi a novità esigite dai nuovi contesti, ricorrere sempre alla fonte, che in questo caso è il Magistero autentico del Pietro di turno che siede sulla cattedra apostolica e romana. P. Angelo Sardone