La vera casa di Dio: Gesù il Messia

«Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Io susciterò un tuo discendente dopo di te. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio» (1Sam 7,13-14). Al grande re e profeta Davide preoccupato di voler costruire un tempio a Dio fino ad allora dimorante sotto una tenda nel segno delle tavole della legge, tramite il profeta Natan Jahwé assicura che sarà Lui stesso a costruirgli una Casa fondandola sul suo casato. La casa non sarà una costruzione materiale ma una persona, il Messia, cioè Gesù Cristo proveniente dalla sua discendenza. È questo il primo anello delle profezie sul Figlio di Davide. Il re in effetti si sentiva in forte disagio con Dio per il fatto di dimorare lui in una casa di cedro, mentre l’Arca era custodita sotto una tenda mobile e fragile. L’intervento di Dio è risolutorio e toglie il re da qualsiasi forma di imbarazzo, allineandolo però al suo progetto di amore attraverso la presenza nel mondo e la missione del Messia, a partire proprio dalla sua incarnazione. Il bellissimo linguaggio è denso di reminiscenze storiche ed ambientali e vuole ricordare al fulvo e giovane re che gli interventi di Dio a cominciare da quelli operati proprio nei suoi confronti quando lo scelse tra i suoi fratelli per costituirlo signore, e quelli verso il suo popolo per farlo dimorare nella terra promessa hanno fatto sempre riferimento al progetto salvifico. La vera casa di Dio, come la sua parola più autentica, viva e vera è Gesù Cristo che è lo stesso ieri, oggi e sempre. L’evento della sua nascita, celebrata nella grandiosità della liturgia cristiana, testimonia il principio della salvezza che dalla Incarnazione guarda e mira alla Redenzione. Buona vigilia di Natale. P. Angelo Sardone