La forza della preghiera con Gesù in mezzo

La semina del mattino
41. «Dove due tre sono riuniti nel mio Nome io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20).
Nella simbologia cristiana e nell’espressione dei valori fondamentali della fede, i primi tre numeri richiamano il mistero di Dio che è nel contempo uno e trino, tre persone uguali e distinte nell’unità della sostanza. Più volte nella predicazione Gesù si serve dei numeri, per annunciare le verità e qualificare l’importanza di alcuni insegnamenti. L’efficacia della preghiera cristiana viene garantita dalla presenza di Cristo tra coloro che pregano. La forza della preghiera sta anche nel numero di coloro che pregano: più si è, più essa è forte; quanto maggiore è il numero di chi invoca, più breccia si fa nel cuore di Dio. Senza nulla togliere all’importanza ed alla validità della preghiera singola, che rimane sempre e comunque un modo personale per aprirsi a Dio, Gesù ribadisce la sua esplicita presenza come orante, in mezzo a più persone, anche solo tre, riunite nel suo Nome, e quindi la necessità e l’efficacia della preghiera in comune. Essa rientra nel concetto stesso di Chiesa, casa della preghiera e comunità di persone chiamate da Dio, che esprime il suo ministero nel culto sacramentale. I Salmi sono essenziali per la preghiera della Chiesa perché nutrono ed esprimono la preghiera del Popolo di Dio come Assemblea, in dimensione sia personale che comunitaria (CCC, 2586). La novità consiste non solo nel chiedere nel Nome di Gesù ma anche di averlo presente in mezzo. Ciò avviene nello Spirito Santo, attraverso il quale la preghiera cristiana è comunione di amore con il Padre per mezzo di Cristo. P. Angelo Sardone