Il re delle genti, l’Atteso

La semina del mattino

173. «O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra». 22 dicembre.Sono ancorafortemente profetici i testi che compongono l’antifona. Il Messia, definito Re delle genti (Ger 10, 7), si oppone ai falsi dei, idoli dei pagani. «Desiderato dalle genti» è una espressione adoperata da S. Girolamo nella traduzione in latino, e si rifà al profeta Aggeo che prevede ricchezze che affluiranno da tutte le genti (Ag 2, 7), alludendo chiaramente al Messia. Gesù è la pietra angolare posta in Sion, scelta e preziosa (Is 28, 16), anche se rifiutata dagli uomini, alla base dell’edificio spirituale, la Chiesa. È Lui che riunisce nell’unica fede ed in uno i due popoli, pagano e giudaico (Ef 2, 14). L’invocazione finale chiede al Messia la salvezza dell’uomo formato dalla terra (Gen 2, 7). Una opinione corrente tra i Padri della Chiesa attribuisce a Cristo la formazione del corpo umano. S. Ireneo affermava che l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, dalle mani di Dio che sono il Figlio e lo Spirito. Tutto il genere umano sarà unificato nella Chiesa. La bellezza e l’efficacia della preghiera sta nella sua attualità: l’uomo ed il mondo di oggi attendono il Salvatore non solo nella venuta ultima e conclusiva del mondo, ma anche e soprattutto in quella intermedia. Essa porterà unità e pace: sarà salvezza dell’uomo dalla debolezza insita nella sua fragile natura fatta di terra e solido fondamento della speranza che salva. P. Angelo Sardone