Gli orfani di ieri e di oggi

«Presso di te l’orfano trova misericordia» (Os 14,4). La vicenda profetica di Osea, al pari degli altri profeti, si muove in un’ambivalenza: gli entusiasmi del popolo, le sue ribellioni e gli interventi di Dio che vogliono provocare il ritorno a Lui con tutto il cuore. Il popolo di Israele si dimena continuamente tra l’amore fedele a Jahwé e l’attrazione costante, illusoria e perniciosa degli idoli. La vita matrimoniale di Osea si ispira all’amore di Jahwé che, nonostante tutto, accoglie sempre il popolo fedifrago come fosse una prostituta, lo riconduce sulla retta vita e gli suggerisce parole adatte da adoperare nella sua preghiera. Uno dei passaggi evidenziato dai suggerimenti, fa riferimento agli orfani che trovano misericordia presso Dio. Questa categoria, insieme agli stranieri ed alle vedove, secondo la Legge di Mosè godeva di una particolare predilezione da parte del Signore. La storia dell’umanità é ricca della presenza degli orfani sia tradizionali, per la morte dei genitori, che moderni, vittime del disfacimento della famiglia e situazioni analoghe. Anticamente strutture come orfanotrofi, brefotrofi e simili si prendevano cura di essi. La Chiesa è stata sempre in prima linea con le sue istituzioni caritative, Congregazioni ed Istituti religiosi per accogliere ed assistere. In Italia, a seguito della moderna legislazione è sembrato come se con un colpo di spugna si cancellasse persino il nome ai numerosi orfanotrofi che operavano su tutto il territorio. Le Comunità religiose dedite a questo servizio, si sono adeguate ai nuovi parametri imposti e tante, inesorabilmente, hanno chiuso i battenti. La variazione di tipologia ha limitato il numero di ragazzi e ragazze nell’orbita assistenziale, ritenuta superata. Le Case di accoglienza, case-famiglia e tipologie similari hanno preso il posto degli antichi orfanotrofi, corredate da nuovi standard e professionalità laicali. Ciò è accaduto anche nelle nostre strutture. Si lavora insieme religiosi e laici per una carità che si colora sempre di misericordia. P. Angelo Sardone.