«Alcuni furono lapidati, torturati, tagliati in due, uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati. Di loro il mondo non era degno!» (Eb 11,37). La tradizione ebrea e cristiana si vanta di una moltitudine di testimoni che incitano a correre in avanti con perseveranza e che hanno dato manifestazione concreta di fede certa e matura. A partire da Abramo fino a Mosè, dai patriarchi fino ai profeti, l’autore della lettera agli Ebrei, enumera personaggi biblici di grande rilievo esaltandone il valore primordiale della fede. Ed inoltre tanti anonimi, uomini e donne che proprio con l’arma della fede sconfissero il fuoco, la spada. Altri invece subirono insulti e flagelli e furono vittime di catene e prigionia. Altri ancora furono lapidati, torturati tagliati in due. Ed infine coloro che andarono raminghi vestiti di pelli di capra e di pecora, bisognosi e tribolati. Di tutti questi il giudizio è perentorio: il mondo non ne era degno! Mi viene da pensare alle testimonianze attuali di fede vera e concreta che non sempre è conosciuta ai più, ma che genera forte attrattiva, stupore ed encomi quando viene resa nota magari all’atto della morte. In questi ultimi giorni è stata eclatante in tal senso la morte del palermitano fra Biagio Conte, il quale pur non essendo un religioso in quanto tale, è stato riconosciuto come il Francesco d’Assisi dei tempi moderni. Col suo immancabile sorriso, la croce spoglia ed i piedi scalzi ha percorso chilometri di strada per testimoniare l’amore di Dio verso i poveri, essendosi fatto egli stesso povero e morendo nella povertà estrema proprio come l’assisiate. Di questi testimoni di fede il mondo d’oggi ha bisogno, non di chiacchiere ed obsoleta retorica da sagrestia! P. Angelo Sardone
Gli apostoli di oggi
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