Aggeo, il profeta del “coraggio”

«Coraggio, popolo tutto, perché io sono con voi; il mio spirito sarà con voi, non temete» (Ag 2,4-5). Aggeo è uno dei dodici profeti minori, non molto conosciuto, del quale non si sa nulla, fatta eccezione per la citazione nel Libro di Esdra. Il suo testo è brevissimo, due capitoli appena che contengono cinque allocuzioni scritte in terza persona e datate tra il mese di agosto e dicembre del 520 a.C. Porta a compimento la triade dell’azione di Dio distinta in fasi storiche: prima dell’esilio “punizione”; nell’esilio “consolazione”, dopo l’esilio “restaurazione”. Era cominciata la ricostruzione del tempio a Gerusalemme ma si era anche interrotta. Il profeta rassicura il popolo che, nonostante il tempio non potrà uguagliare la gloria e la maestosità di quello di Salomone, la sua gloria sarà maggiore di quella del primo perché Dio stesso porterà la vera ricchezza del tempo messianico. È Dio che conduce la storia ed è presente in mezzo al popolo col suo Spirito. Il popolo è scoraggiato, i prodotti della terra sono stati colpiti. Il capovolgimento che sta per avvenire unito alla ricostruzione del tempio sono il vero preludio dell’era messianica che sarà un’era di salvezza e di pace. Quante volte nella storia di ogni tempo si ripete la parola “coraggio” che etimologicamente richiama il cuore, indicando propriamente una forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione i dolori, nell’affrontare i pericoli, nel fare anche cose che comportino sacrificio. Tutti ne abbiamo bisogno, soprattutto oggi sballottati da pensieri confusi ed indicazioni fuorvianti! P. Angelo Sardone