La santità degli umili e dei semplici

La semina del mattino

  1. «Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete» (Ez 37,5).

La natura e l’essenza dello Spirito è soffio (ruah), energia, dinamica. Non si tratta semplicemente di un concetto, ma di una realtà, ancor meglio, di una Persona, la terza della santissima Trinità. Gesù afferma con vigore: «E’ lo Spirito che dà vita, la carne non giova a nulla!». Ezechiele, considerato il profeta dello Spirito Santo per passi significativi del suo libro nei quali presenta l’efficacia della sua azione, è coinvolto dal Signore in una impressionante simbologia, la valle delle ossa aride, degna di un film horror. Col potere che gli viene da Dio, con un primo intervento profetizza su di esse ed avviene un grandioso miracolo: si sentono rumori, cresce un movimento tra le ossa che si ricongiungono perfettamente secondo la loro identità e funzione, si rivestono di nervi, cresce la carne e si ricoprono di pelle. Con un secondo intervento, invoca lo Spirito e quegli esseri umani, prendono vita e si alzano. È un numero sterminato che rappresenta la Casa di Israele. L’azione dello Spirito continua nella Chiesa ed è mediato da chi, stando alla guida della navicella di Pietro, ha ricevuto da Gesù il potere di legare e sciogliere. S. Pio X (1835-1914), di memoria liturgica odierna, è un papa, figlio di contadini, che ha caratterizzato la sua epoca e la Storia della Chiesa con la testimonianza di vita e poderosi interventi magisteriali contro il dilagare del Modernismo, promuovendo la Prima Comunione ai bambini, promulgando il Catechismo della Dottrina Cristiana. La santità della sua vita è il frutto primo e più vero dello Spirito. P. Angelo Sardone