Alzerò il calice della salvezza ed invocherò il nome del Signore

La semina del mattino
59. «Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchisedek» (Sal 109,9).
Rendo grazie al Signore con tutto il cuore per il dono sublime del sacerdozio che mi ha concesso 40 anni fa. Il 30 agosto 1980, Gesù sommo ed eterno sacerdote ha trasformato la mia vita rendendola un mistero di amore per il popolo di Dio e per me stesso. Nell’identità di pastore e guida delle anime, se pure in maniera indegna, ho vissuto il mio esodo andando verso gli altri. Ho servito la Congregazione dei Rogazionisti nei diversi campi di apostolato affidati alla mia responsabilità e consoni alla mia indole: lo studio, la musica e il canto, la ricerca storica e carismatica, l’animazione della pastorale vocazionale, giovanile e sacramentale, la direzione spirituale e l’accompagnamento vocazionale, la formazione carismatica dei laici, lo zelo della preghiera per le vocazioni in tutte le forme culturali e pastorali derivanti dal Rogate. Scelto tra gli uomini e costituito per tutto ciò che si riferisce a Dio per il bene degli uomini, sono diventato, mio malgrado, strumento di grazia e di salvezza per tanti. Ho ripetuto migliaia di volte le parole della consacrazione eucaristica, ho distribuito a larghe mani il perdono, ho pianto con chi piange e gioito con chi è nella gioia, mi sono preso cura di ciascuna persona, ritenendola unica ed irripetibile. Se qualche preferenza ho avuto, è stata per i giovani e le persone più vulnerabili. Rivestito di debolezza, per la potestà conferitami da Dio, ho sentito compassione per chi è nella ignoranza e nell’errore. Ho sofferto ed ho offerto sacrifici, rinunzie, preghiere e lagrime per i peccati ed il ravvedimento dei peccatori. Ho cercato di esprimere il ministero sacerdotale nel servizio e nell’amore disinteressato, nella condivisione fraterna, nel farmi carico dei problemi e delle vite degli altri. Il Signore mi ha concesso come grazia speciale, il dono della paternità spirituale per tante anime che a me si sono affidate: ho dato loro la vita col sacramento della riconciliazione, il servizio della Parola, l’affetto e la presenza costante. Ho solo il desiderio di compiere la volontà di Dio, come mi insegnò il mio parroco. Oggi condivido con te questo dono e mistero, chiedendoti una preghiera, perchè la mia vita sacerdotale sia trasparenza di Cristo. P. Angelo Sardone