Alzati!

296. «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto» (At 9,34). La pace donata da Gesù come primo annunzio della risurrezione, accompagna la vita del nuovo popolo di Israele, la comunità cristiana di Gerusalemme e l’attività evangelizzatrice degli Apostoli consolidata dal conforto dello Spirito Santo. Pietro comincia la sua missione spostandosi prima a Lidda e poi alla vicina Giaffa, sulla costa mediterranea. Fa visita ai primi cristiani ed esercita il potere conferitogli da Cristo, di sanare i malati e risuscitare i morti. Enea era un paralitico che da otto anni viveva sulla sua barella. Senza che glielo chieda, Pietro gli intima di alzarsi perché Gesù Cristo lo guarisce. Lo esorta quindi a rifarsi il suo letto che ormai gli servirà solo per riposare. Questo intervento causerà la conversione di molti. A Giaffa, una discepola di nome Tabitá si ammala e muore. Era una donna che abbondava in opere buone ed in generosità, confezionando tuniche e mantelli. Il fatto è comunicato a Pietro che viene sollecitato a recarsi in casa dell’estinta dove trova in pianto le vedove da lei soccorse e vestite. Pietro chiede di rimanere solo, prega e poi con fede intima alla morta di alzarsi e la presenta viva ai fedeli. La forza della fede nel Risorto, causa ancora una volta uno strepitoso miracolo. In entrambi i casi l’apostolo intima: Alzati! Il peccato causa la paralisi della vita spirituale e talora anche la morte. Ma la potenza della fede supera la natura ed opera il pieno ristabilimento e la nuova vita. Conta molto la carità delle azioni, come conta la piena disponibilità di fede. Sicuramente oggi c’è ancora tanto da imparare per l’una e l’altra cosa! P. Angelo Sardone