S. ANNIBALE MARIA DI FRANCIA

Domenica 16 maggio 2004 Padre Annibale Maria Di Francia, sacerdote messinese, fondatore delle Congregazioni Religiose dei Padri Rogazionisti e delle Suore Figlie del Divino Zelo è stato iscritto nell’albo dei santi dal papa Giovanni Paolo II.

  1. Annibale, profeta e precursore della moderna pastorale vocazionale, che vede nell’imperativo evangelico del “Rogate” (Pregate il Padrone della messe perché mandi gli operai nella sua messe) il criterio di soluzione della crisi delle vocazioni sacerdotali e religiose, è ritenuto apostolo della carità, Padre degli orfani e dei poveri, avendo speso la intera sua vita al loro servizio.

Nato a Messina il 5 luglio 1851, terzo di quattro figli in una famiglia di nobili, rimase orfano di padre a meno di due anni. Ancora adolescente si sentì ispirato dal Signore ad essere portatore dell’esigenza della preghiera per ottenere vocazioni sacerdotali, e nel Vangelo scoprì la pericope del Rogate. Investito di questa “vocazione” vi si dedico con l’intera sua esistenza diventando sacerdote e poi fondatore di due Congregazioni.

Nel Carnevale del 1878, quando era ancora diacono, in un vicolo di Messina incontrò Francesco Zancone, un povero cieco che chiedeva l’elemosina, uno degli abitanti di “Avignone”, il più malfamato quartiere, quasi un pezzo di terra maledetta ai bordi della Messina-bene, quadrilatero di catapecchie dove vizio ed immoralità regnavano sovrane insieme con i circa 200 poveri. Impressionato da quell’incontro e da quel povero che non sapeva niente delle “cose di Dio” perché mai nessuno gliele aveva insegnate, gli promise: Verrò a trovarti! Divenuto sacerdote il 16 marzo 1878, Annibale scoprì il quartiere, ed in esso cominciò a lavorare a tempo pieno, acquistando le casette e stabilendosi in mezzo ai poveri. Le date salienti della sua azione redentiva sono segnate a partire da un avvenimento singolare, la presenza stabile di Gesù Eucaristia in una di quelle case adibita a chiesetta, il 1 luglio 1886: ritenne quella la data di fondazione dell’Istituto, nonostante che gli Orfanotrofi femminile e maschile, fossero sorti qualche tempo prima, l’8 settembre 1882 e il 4 novembre 1883.

Il 19 marzo 1887 con quattro giovinette diede origine a Messina alla Congregazione delle Suore Figlie del Divino Zelo; dieci anni dopo, il 16 maggio 1897, con tre giovani, fondò la Congregazione dei Padri Rogazionisti.

Organizzò una crociata di preghiera per le vocazioni interessando il clero con la l’Alleanza Sacerdotale Rogazionista (1897), ed i fedeli laici con la l’Unione di preghiera per le vocazioni (1900).

Fu direttore de “La Parola Cattolica” un settimanale di Messina, e stampò il periodico, “Dio e il Prossimo” che durante la seconda guerra mondiale raggiunse una tiratura di oltre 700.000 copie.

Con l’inizio del nuovo secolo realizzò la fondazione di diversi istituti a Taormina, Giardini, S. Pier Niceto, Torregrotta, Novara di Sicilia, in provincia di Messina, e dopo il terremoto del 1908 che distrusse interamente le sue opere costringendolo ad emigrare in Puglia, ad Oria (BR), Trani, Gravina di Puglia, Altamura, in provincia di Bari, Roma e Padova.

Scrisse tanto, compose inni e cantici, percorse l’Italia chiedendo la carità per i suoi orfanelli e diffondendo il “Divino comando” del Rogate. Si interessò dei poveri che considerava marchesi e duchi, riservando loro tante attenzioni con industrie caritative davvero originali: la “caldaia del povero”, mensa giornaliera per i poveri, le “passeggiate di beneficienza”, le arti ed i mestieri con diversi laboratori di tipografia, sartoria, calzoleria, falegnameria, colonia agricola. Ebbe un cuore di padre soprattutto verso gli orfani e le orfane. Istituì il Pane di S. Antonio per il soccorso concreto ai poveri e come mezzo di carità per gli orfani e gli istituti che, posti sotto la protezione del Taumaturgo di Padova, furono detti antoniani.

Morì il 1 giugno 1927° Messina. La sua salma, dopo i funerali che furono una vera e propria apoteosi, fu tumulata nella chiesa da lui costruita un anno prima, come monumento al comando evangelico del Rogate, detta Tempio della Rogazione Evangelica e santuario di S. Antonio, elevato nel 2007 a basilica minore. La straordinaria e perfetta guarigione prima di una bambina brasiliana, Gleida Danese, poi di una bimba filippina Nicole Diaz, gli ha procurato gli onori degli altari.

  1. Annibale aveva fatto tutto a partire dall’intuizione evangelica del Rogate. Scriveva infatti: «Vi era da riflettere: che cosa sono questi pochi orfani che si salvano, e questi pochi poveri che si evangelizzano, dinanzi a milioni che se ne perdono e che giacciono abbandonati come gregge senza pastore? Consideravo la limitatezza delle mie miserrime forze, e la piccolissima cerchia delle mie capacità e cercavo un’uscita, e la trovavo ampia, immensa in quelle adorabili parole di N. S. G. Cristo: “Pregate il Padrone della messe perché mandi gli operai nella sua messe”. Allora mi pareva di aver trovato il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime!».

Fu precursore della moderna pastorale delle vocazioni, profeta del divino comando del Rogate, cuore del suo stesso cuore.

Sito di riferimento: www.difrancia.net