La Parola e la Luce

180. «Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Il comandamento nuovo è la luce vera che appare» (1Gv 2,7-8). Il Tempo di Natale si caratterizza come tempo dell’accoglienza. Nel Bambino nato a Betlemme si accoglie il Verbo Incarnato, cioè la Parola di Dio fattasi non solo storia, ma carne umana. La Parola è l’elemento costitutivo della fede cristiana: con la Parola Dio crea, nella Parola si incarna, attraverso la Parola si genera la vita di grazia coi Sacramenti; la Parola è il punto di riferimento della vita della Chiesa. Essa non è solamente il prodotto della voce, è il più antico comandamento. Dopo essersi manifestato ai Patriarchi, Dio la concede al popolo eletto tramite Mosè racchiudendola nei Comandamenti, le “Dieci Parole” dalle quali traspare con evidenza il suo amore per l’uomo. Le preoccupazioni della vita spesso rendono gli uomini smemorati o lontani da una accoglienza serena e sincera. La Parola “è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” (Dt 30,14). Essa risuona nella coscienza e nella mente operativa. È a portata di mano nella Liturgia giornaliera, da quella delle Ore a quella eucaristica che costituiscono un ineguagliabile punto di riferimento per la vita cristiana. Ogni devozione, ogni gesto, ogni pio esercizio, se ancorato alla Parola frequentata, accolta, meditata e trasformata nella vita, acquista valore e lascia una scia dietro di sé, molto più lucente di una cometa perché è luce nuova di fulgore divino. E tutto questo non è un pio desiderio o una esortazione peregrina, ma un vero e proprio comandamento! P. Angelo Sardone