L’acqua della vita

161. «I miseri e i poveri cercano acqua ma non c’è; io, Dio d’Israele, non li abbandonerò» (Is 41, 17). L’acqua è elemento indispensabile per vivere. Talete, un filosofo del VI sec. a.C. affermava che è il primordiale e costitutivo principio delle cose. Anche nella teologia essa ha un valore di importanza fondamentale. Nella creazione lo Spirito si librava sulle acque. Nella storia sacra l’acqua scesa dal cielo nel diluvio universale distrugge ogni cosa; il fiume Giordano costituisce il riferimento per il Battesimo, da quello amministrato da Giovanni, fino al sacramento istituito da Gesù Cristo. Il Maestro di Nazaret alla Samaritana assetata afferma di essere Lui l’acqua viva, quella che toglie la sete ed apre alla eternità. Anche la predicazione profetica di Isaia fa riferimento all’acqua, quella che cade dal cielo. Sono particolarmente i poveri, i miseri che la cercano per vivere perché la loro lingua è riarsa per la sete, ma non ne trovano. È l’acqua della giustizia, del riconoscimento dei diritti, dell’eguaglianza sociale. È l’acqua della fede, del desiderio di salvezza e spesso non si trova nei luoghi deputati dalla natura, dalla religione, dall’amministrazione della cosa pubblica. Allora interviene lo stesso Signore che fa scaturire i fiumi anche sulle brulle colline, apre fontane nelle valli, muta il deserto in lago. L’Apocalisse conferma che a chi ha sete Dio darà gratuitamente acqua della fonte della vita (Ap 21,6), perché Egli non abbandona mai. La ricerca di questa acqua non può fermarsi dinanzi alle difficoltà spesso generate anche negli ambienti ecclesiali pervasi da cose temporali. Il tabernacolo è una fonte perenne di acqua e di vita! P. Angelo Sardone