Il germoglio di Davide

La semina del mattino

152. «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse» (Is 11,1). Una sezione letteraria del libro di Isaia, i capitoli 7-11, sono generalmente denominati il «Libretto dell’Emmanuele» per via dell’unità degli oracoli in essi contenuti che fanno riferimento al Messia. In particolare nel capitolo 11, alcune immagini vegetali, a detta degli esegeti, molto rari, con verbi adoperati al futuro, esplicano la comprensione storica e teologica del mistero del Messia che proviene dal ceppo davidico e sarà riempito dello spirito. Il «germoglio» che nelle lingue assira e fenicia significa «scettro» ha a che fare con un personaggio regale. Il «tronco» è riferito a Iesse, il padre di Davide, da cui parte la dinastia ed alla monarchia, quasi a voler tornare alle origini. Il «virgulto» germoglierà dalle sue radici. Il Messia è presentato come depositario dello Spirito e riassuntivo dei suoi molteplici doni, sei nel testo ebraico: sapienza ed intelligenza, consiglio e fortezza, conoscenza e timore del Signore, sette in quello greco, con l’aggiunta della pietà. Questi doni corrispondono a varie funzioni nel popolo di Dio riassunte nel Messia ed anche a figure importanti nella storia della salvezza, che li hanno incarnati. La lista dei doni si esprime con un criterio discendente: dalla sapienza, elemento più elevato, fino al timore che però, in dimensione ciclica, apre alla vera comprensione della sapienza. La teologia dell’Avvento è ricca di immagini e suggestioni poetiche e profetiche che aprono ad un approfondimento razionale ed orante che determina la comprensione, anche se minima, di Chi attendiamo, di ciò che celebriamo. P. Angelo Sardone