Il valore della perseveranza

La semina del mattino

137. «Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza» (Ap 2,2).

L’Apocalisse è il Libro profetico scritto da S. Giovanni che dopo S. Paolo è il più prolifico autore del Nuovo Testamento. Etimologicamente significa Rivelazione, dalla prima parola adoperata, e fa riferimento alle cose che devono accadere. La prima parte è costituita da sette lettere inviate dal Signore a sette Chiese dell’Asia Minore. Per ciascuna è riservato un messaggio particolare ora di encomio, ora di biasimo, ma tutte cariche di esortazione a cambiare ed a fare meglio. Il messaggio per la Chiesa di Efeso si apre con l’affermazione della conoscenza da parte del Signore, in particolare delle opere, della fatica, della perseveranza. Si tratta di un trittico che esalta l’impegno nella realizzazione di un progetto e la conseguente fatica, il lavoro diuturno per raggiungere l’obiettivo e la perseveranza. Opere buone o cattive determinano giudizi positivi o negativi: nulla di questo sfugge al Signore che conosce, cioè che apprende il vero. La fatica richiama l’attendere con assiduità e sacrificio ad una determinata applicazione. La perseveranza richiama il persistere con costanza, senza interrompere, in una azione o comportamento. Nella vita cristiana questi valori camminano di pari passo con la formazione delle coscienze e determinano l’andamento positivo dell’esistenza. Contrariamente agli uomini Dio sa, conosce, perché guarda nell’intimo e quivi scopre oltre il tanto bene che c’è, anche qualcosa che non va e che deve essere necessariamente corretta, con una autentica conversione e col ritorno alle opere del primo amore. P. Angelo Sardone