Tra azione e contemplazione

La semina del mattino. «Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10, 42).
Nel cammino diretto a Gerusalemme dove compirà il mistero della sua morte e risurrezione, Gesù, come spesso faceva, entrò nel villaggio di Betania accolto ed ospitato da una famiglia di amici, tre fratelli, Marta, Maria e Lazzaro. Erano personalità molto diverse nei rapporti diretti col Maestro, caratterizzate ciascuna dal suo modo di agire fedelmente descritto nel vangelo: Lazzaro sarà risuscitato da morte, Marta è come la padrona di casa e Maria, più contemplativa, è dedita all’ascolto. Visto che Gesù solitamente era accompagnato dal gruppo dei seguaci, non doveva essere proprio facile, nonostante lo spiccato senso di ospitalità tipico degli Ebrei, rendere confortevole la presenza in casa allietata magari dall’offerta di cibo. Marta fa la sua parte, ma è sola, affaccendata e preoccupata nel servire. Maria sembra completamente ignara, assorta come d’incanto dalle parole di Gesù, affascinanti e travolgenti. Ciò determina un fastidio di Marta che avrebbe voluto pure lei ascoltare Gesù, e la richiesta di un rimbrotto da Lui all’indirizzo della sorella beatamente seduta ai piedi del Maestro. Gesù che ha notato tutto, si rivolge alla padrona di casa, dandole un dolce rimprovero col quale sottolinea la bontà della scelta della sorella, a discapito della sua, affannata ed agitata per molte cose. È importante l’accoglienza e l’ospitalità, ma ancora di più, l’ascolto, la parte migliore, la sola cosa necessaria che non sarà tolta. Nella vita cristiana azione e contemplazione devono specificarsi in una intelligente sintesi unitaria. P. Angelo Sardone